Culla del Cedro…ma non solo

Continua il nostro viaggio alla scoperta di Santa Maria del Cedro.

Bandiera Verde nel 2020. Le “Spighe verdi” della sezione italiana della Foundation for Environmental Education, per i comuni rurali hanno assegnato a Santa Maria il riconoscimento della tutela del suolo e del paesaggio nei borghi e colture tipiche. La cittadina richiama nel nome la produzione del cedro, che la fa essere esclusiva capitale mondiale del prezioso agrume. All’inizio del paese si segnala la torre di Sant’Andrea che ancora oggi sembra essere a guardia dell’abitato. Recente è invece il suo sviluppo sul litorale come centro balneare. Nella frazione di San Bartolo di Marcellina sorge l’antica Laos, città da ritenersi rifonda­zione italica dell’antico centro un tempo sibarita della metà del IV sec. a.C. Qui si può visitare il Parco Archeologi­co, e ammirare i resti del sistema viario della città, di alcune costruzioni dei quartieri artigianali e della zecca, oltre al piccolo ma ben allestito Antiquarium. Spostando­si in località Abatemarco si potrà ammirare la splendida valle dell’omonimo fiume che conserva i ruderi del castel­lo feudale, dell’abbazia e dell’arcata di acquedotto.
Il cedro, che viene utilizzato per la produzione di liquori, canditi e bevande, è ancora oggi alla base dell’economia di molte famiglie locali. Centrale in tal senso, l’attività svolta dal Consorzio del Cedro di Calabria. Da segnalare infine in località Carcere l’antico maniero del 1500, origi­nariamente opificio per la raffinazione della canna da zucchero, oggi completamente ristrutturato e sede del Museo del Cedro.

Consigliamo una passeggiata in bici sul lungomare e poi all’interno per visitare il vecchio borgo, il Castello di S. Michele e il Parco Archeologico di Laos. Durante il percorso è facile imbattersi in rigogliosi uliveti a ciglio strada o in cedriere, le riconoscerete dall’inconfondibile rete verde che li protegge e dalla fragranza che circonda il luogo.